Gay & Bisex
Secondo appuntamento concretizzato non al massimo.
di amicobsx
24.10.2022 |
227 |
3
"Credo che pure lui moriva dalla voglia di sentirsi posseduta con quelle vesti..."
Era da tempo che ci eravamo visti (primo incontro al buio, nel vero senso della parola), il giovane ragazzo aveva qualcosa di speciale, ma non lo avevo ancora capito, questa volta gli ho fatto trovare dell’abbigliamento speciale, voleva essere una vera troia, la mia troia, calze a rete, baby dool, reggiseno, parrucca, non riuscivo proprio ad immaginarlo, peró la voglia era tanta, oserei dire troppa.Credo che pure lui moriva dalla voglia di sentirsi posseduta con quelle vesti.
Lui entrò, trovò tutto l’occorrente sul letto e, in men che non si dica, diventò la femmina che desiderava essere, la luce soffusa le dava un misterioso fascino, provocante, mi avvicinai sfiorando la pelle delle spalle, del braccio, del fianco, della coscia, posai le mani sulle spalle e la costrisi ad inginocchiarsi davanti alla mia erezione ormai ben rigida.
Appoggió dolcemente le labbra sul glande che poi l'inumidì con 2 belle circonduzioni di lingua, socchiuse le labbra e pian piano io mi spinosi nella sua calda bocca, cominció con dolci movimenti senza troppo stringere, la sua lingua sembrava velluto dove il mio membro strusciava lentamente…
Anch'io volevo risentire i suo sapore così la spinosi e cademmo sul letto, mi girai e subito mi trovai davanti al suo cazzo ben eretto, lo succhiai subito fino in fondo, così voracemente che mi chiese di andar più piano….
Dopo un lungo 69 decisi che era il momento di farla godere al massimo, le dissi di sistemarsi a 90 gradi col bel buchetto in vista e giusto all'altezza del mio attrezzo.
Cominciai ad infilare un dito ben inumidito di saliva, era accogliente, infilati il secondo dito, un gremito d'approvazione risuonó nella stanza, cominciai a lavorare il buchetto per prepararlo al grosso piacere; quindi appoggiati la cappella e l'introdussi senza fatica, pian piano spinsi, entrai lentamente, sentendo che il buchetto non cedeva attesi qualche secondo che si rilassasse, entravo sentendolo cedere all'ingombro, infilavo il mio bastone durissimo, poi mi ritirai un po' per poi affondare dolcemente, ripetendo più volte questa operazione, sentii che godeva e con un filo di voce mi incitava: scopami, scopami, mmm…
Ad un certo punto, mentre lei stava raggiungendo l’apice del godimento, qualcuno suonò alla porta, la signorina si strinse subito, ma continuai a scoparla, continuai accelerando i colpi per farla gemere e godere, ma il campanello continuava a suonare, dovetti lasciare la mia preda non ero ancora venuto, uff, indossati maglietta e pantaloni per andare ad aprire, era il caldaista che doveva fare il controllo annuale della caldaia, lo portai in cucina e mentre gli parlavo vidi alle sue spalle uscire dalla camera quel bel ragazzo che poco prima gemeva, sull'uscio dell'uscita con un gesto della mano mi salutó e con le dita a mò di cornetta telefonica, mi segnalava di richiamarlo. Ció che feci quando fui solo e ci accordammo per un nuovo incontro.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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